TERAMO – Era già successo il 10 marzo scorso, è successo di nuovo oggi. Scatta l’allarme bomba al tribunale di Teramo e tutti vanno fuori dall’edificio per motivi di sicurezza. La solita telefonata anonima, giunta alla sala operativa della questura di Pescara, ha avvertito della presenza di un ordigno al palazzo di giustizia teramano, proprio nel giorno in cui si è insediato il nuovo presidente del tribunale. Ovviamente è scattato il piano di prevenzione che prevede l’evacuazione di tutti i presenti all’interno e la bonifica dei luoghi. La folla di persone si è riversata sulla vicina via Beccaria e nella zona della Madonna delle Grazie e il disagio è durato fin verso le13, quando il lavoro di perlustrazione degli artificieri della polizia ha dato esito negativo: si trattava come prevedibile, di un falso allarme. Nel frattempo, però, giudici, magistrati e consiglio dell’ordin degli avvocati erano stati fatti rientrare nel palazzo per permettere la cerimonia di accoglienza al nuovo presidente, Alessandro Iacoboni.
Fuori dal palazzo di Giustizia avvocati inferociti, anche alla luce della decisione di far rientrare, mentre erano ancora in corso i controlli, magistrati e consiglio dell’ordine e far svolgere l’insediamento. «Un trattamento umiliante per gli avvocati – ha detto l’avvocato Cataldo Mariano – perché sembra che questo Tribunale sia appannaggio dei signori magistrati e dei dirigenti mentre gli avvocati sono stati tenuti fuori senza nemmeno essere avvisati di quello che sarebbe successo dopo». Dopo il cessate dell’allarme l’attività all’intento del Tribunale è ripresa regolarmente».